lunedì 16 marzo 2015

APRS, qualcosa da esplorare

Parlare di APRS è un buon motivo per rompere il silenzio di questo blog dopo quasi 3 mesi. La sperimentazione Radio ha senso quando si esplorano nuove cose e credo di aver trovato qualcosa che vale la pena di sperimentare nell'ambito dei modi digitali radioamatoriale.
Ci sono aspetti interessanti dell'APRS che andrebbero meglio compresi e fatti comprendere ai Radioamatori per permetterne una maggiore diffusione e aumentarne così valore e potenzialità

Una schermata di UIView con dati APRS

L'APRS è nato in un periodo in cui il concetto di "always-on-line" non era, come adesso, accessibile alla massa. Parliamo dei primi anni '90. Pur esistendo già una rete di telefonia mobile, essa era soprattutto dedicata alla comunicazione vocale. In quel contesto, l'estendere il Packet Radio per fornire una rete di diffusione di informazioni georeferenziare, è stata davvero una grande idea da parte di Bob Bruninga, WA4APR.
Quello che oggi Google realizza grazie agli smartphone Android che riportano la posizione dell'utilizzatore dentro un complesso sistema di diffusione delle informazioni, all'epoca poteva essere realizzato solo disponendo di una rete radio e di dispositivi in grado di trasmettere le coordinate geografiche attraverso comunicazioni digitali.
In estrema sintesi, l'APRS è un sistema di comunicazione dati di rete in cui gli utilizzatori trasmettoni in modalità broadcast e isofrequenza informazioni di varia natura, associate sempre alla loro posizione geografica. La rete raccoglie questi "pacchetti" di dati, trasmessi con un protocollo ormai datato ma sempre funzionale, l'AX-25, e li diffonde in modo progressivo in maniera che, possibilmente dopo un certo tempo, tutti coloro in ascolto sulla frequenza comune con opportuno radio-modem, vedano tale messaggio posizionato geograficamente sulle coordinate da cui esso è stato generato.

Il motivo per cui mi sono imbattuto in prima persona con l'APRS è proprio in una sua possibile applicazione, ovvero il progetto di Monitoraggio dei Fiumi con cui collaboro presso l'Istituto Fermo Corni di Modena. In tale progetto, noi di ARI Modena abbiamo proposto di utilizzare l'APRS come rete di diffusione dati, almeno nella prima fase di sperimentazione e prototipazione.

Se, dal punto di vista tecnologico, l'APRS non costituisce più una innovazione, tuttavia innovativi potrebbero esse tutti gli utilizzi che di esso potrebbero essere fatti, considerandolo una rete aperta, abbastanza affidabile e a costi di gestione estremamente bassi.
Infatti, proprio nell'ottica dell'essere Radioamatore come servizio pubblico, I Radioamatori dovrebbero potenziare la loro presenza nella rete APRS in modo da supportare possibili utilizzi di questa rete per la diffusione di messaggi, bollettini e dati di pubblica utilità.

ll primo approccio con l'APRS l'ho realizzato abbastanza facilmente, anche se esso è stato solamente in ricezione, per ora.

Ho utilizzato il FunCube come front-end di ricezione SDR, collegato ad una piccola antenna da base magnetica posizionata sulla ringhera verso nord, come si vede qua sopra.
Come SW SDR utilizzo il solito fido SDR#. SDR# va configurato per la normale FM Narrow band, e bisogna configurare una 10 di KHz di banda passante per non distorcere troppo il segnale audio.

La traccia dello spttettrogramma del segnale packet
L'uscita audio della SDR l'ho poi rigirato in input al PC con un cavetto adio doppio jack per farla processare ad un semplice ma essenziale programma per i modi digitali, detto SoundModem.
Il SoundModem ha poi una uscita su socket IP, che può essere utilizzata da altri programmi per il rendering effettivo dei messaggi su carta geografica.

SoundModem decodifica l'audio
Ho scelto UIView come SW di rendering, ma ce ne sono vari, più o meno facili da usare.

Integrare il tutto è stato abbastanza facile e, come si vede dall'immagine iniziale, la visualizzazione dei dati ha funzionato al primo colpo
Proprio questa facilità, dovrebbe giustificare l'utilizzo dell'APRS come rete capillare di diffusione delle informazione supportata dai Radioamatori, per esempio come sistema di riserva in caso di calamità naturali e di operazioni eccezionali o di emergenza.

Dopo la ricezione vorrei trovare un po' di tempo per integrarmi anche in trasmissione. Per far questo devo finalmente decidermi di installare una stazione in 2m fissa qui al QTH...





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