sabato 14 gennaio 2012

gHPSDR3 e USRP integrate


Che la SDR fosse la chiave per ridefinire e reinventare l'autocostruzione, è un idea che ho avuto fin da quando ho iniziato ad impicciarmi di SDR.
Era per questo motivo che mi prefissai, più di un anno fa, l'obiettivo che "la mia prossima radio sarà autocostruita con la SDR".
Non è stato semplice seguire questo obiettivo a causa del poco tempo a disposizione e della fumosità di alcuni aspetti importanti di questa architettura.
Ma non ho mollato e, se avete un po' di pazienza di guardare questo video (anche solo la metà finale, se non volete annoiarvi con la presentazione), vedrete che la radio SDR alla fine l'ho costruita.



L'indicazione fondamentale su come progettare questo ricevitore me la diede Andrea Montefusco, IW0HDV, quando mi introdusse al concetto di SDR Server.
Di fatto, in questo modo, mi avvicinò al mondo di gHPSDR, un progetto Free Software (GNU) ideato da John Melton, G0ORX/N6LYT, che mira a sviluppare in modo Open Source la stessa architettura che sta dietro alla FlexRadio.
Non descriverò in dettaglio questo progetto visto che John lo può fare meglio di me nella pagina  del progetto a cui vi rimando.
Gli aspetti più interessanti di questo sistema SDR sono:
- Alta modularità: il sistema funziona con l'interconnessione di componenti software indipendenti che interagiscono attraverso interfacce semplici e ben definite;
- Networking: l'interconnessione tra i moduli si basa su connessione TCP-IP, per cui sono possibili applicazioni distribuite in cui, ad esempio, il pannello della Radio si trova a distanza rispetto al server che gestisce il segnale e l'apparato che fisicamente è connesso all'antenna;
- 2 Way: sono previste le funzionalità in RX e TX, non solo RX come avviene per esempio nel Perseus e altre schede SDR.

Come spesso accade nel mondo Open Source, dove la Comunità decide come deve evolversi un software, si creano diverse linee di sviluppo, definite da chi vuole dare al progetto una libea di sviluppo diversa rispetto a quella in corso.
Si creano così i "branch" che si sviluppano con diversa fortuna e che possono, oppore no, eventualmente ricongiungersi per obiettivi comuni.
Il branch su cui Andrea ed io stiamo lavorando è quello di Alex Lee,  9V1AL (sì, esatto, 9V!), che ha come obiettivo quello di realizzare un software SDR orientato ai Radioamatori.
Lo stesso mio obiettivo, quindi, ed Internet ha finalmente permesso questo incontro. Il branch di Alex lavora con il repository ghpsdr3 di github e discute nel Gruppo di Google sdr-widget.
Andrea mi ha convinto ad entrare in questo gruppo e grazie al lavoro di sviluppo che vi ho trovato, sono riuscito a assemblare la USRP in un sistema RTX amatoriale (solo RX per ora).

Questo "ricevitore" è stato "costruito" esattamente come 40 anni fa qualcuno metteva insieme le parti di diverse apparecchiature radio per "fare" il proprio apparato.
E innegabile vedere la similarità tra quell'approccio e questo della SDR, tra quella emozione e questa, quando senti che la demodulazione sta finalmente funzionando e le voci escono chiare dagli altoparlanti.
Sarebbe così importante capire che le tecniche SDR, opportunamente presentate e semplificate, darebbero nuova linfa e nuovo impulso al nostro hobby di sperimentatori Radio, facendoci uscire dalla luce dei nostalgici baracchinari.
Questo è il messaggio che, alla fine, vorrei uscisse dal mio ricevitore...

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